Danny Boyle ci farà vivere 127 ore di disperazione
Di Elvezio SciallisDopo aver raccolto ben 8 Oscar l’anno scorso con Slumdog Millionaire è naturale che Danny Boyle venga costantemente tenuto d’occhio da una stampa che vuole sapere quale sia il suo prossimo progetto. E finalmente Boyle ha confermato che si tratterà di 127 Hours, tratto dall’incredibile storia di Aaron Ralston.
Ralston è uno scalatore che nel maggio del 2003 divenne molto famoso per un incidente occorsogli: durante una escursione in solitaria un masso, distaccatosi dalla parete, lo travolse bloccandogli il braccio.
Essendo privo di cellulare e non avendo avvisato nessuno di dove stesse recandosi, Ralston si preparò a morire.
Durante cinque giorni bevve quel poco di acqua che gli era rimasta, cominciò a bere la sua stessa urina, incise sulla roccia il suo nome con data di nascita e morte e registrò in videocamera alcuni addii a parenti e conoscenti.
Dopo 127 ore, delirante per la disidratazione e denutrizione, Ralston decise di amputarsi il braccio: spezzò prima le ossa facendo leva contro la roccia e tagliò quindi il la carne con un temperino multiuso che era poco più che un giocattolo.
Finalmente libero ma gravemente ferito e debolissimo, riuscì a trascinarsi in un canyon fino a quando non incontrò una famiglia in escursione che lo nutrì e chiamò i soccorsi.
Da allora Ralston ha ripreso a fare alpinismo con ottimi risultati ed è in più un conferenziere molto ricercato e ben pagato.
Danny Boyle ha già scritto un primo abbozzo di sceneggiatura e ha inviato il tutto al suo collaboratore, Simon Beaufoy, che già aveva sceneggiato Slumdog Millionaire. Si ricompone quindi un team vincente e, con una storia del genere, ci sono tutte le premesse per uno dei film più interessanti del futuro, progetto di cui seguiremo costantemente gli sviluppi; state sintonizzati!
Commenta o partecipa alla discussione