Harry Potter è come la mafia
Di Elvezio Sciallis”Ho sempre detto che i film di Harry Potter sono come la mafia: una volta dentro non puoi mai uscirne”. Dietro questa frase apparentemente scherzosa, pronunciata da Daniel Radcliffe, si nasconde molta verità in quanto film come questi possono davvero rappresentare un ottimo trampolino di lancio ma anche segnare per sempre la carriera di un attore, un po’ come accaduto, per esempio, ad attori come Mark Hamill o Carrie Fisher in Guerre Stellari.
Si tratta comunque, occorre aggiungere, di un particolare tipo di mafia che paga molto, molto bene visto che il conto in banca di Radcliffe supera ormai i 40 milioni di sterline.
A quasi dieci anni dall’arrivo nelle sale di tutto il mondo delle avventure di Harry Potter , il lungo addio al magico universo di Hogwarts è ora nella sua fase iniziale e comincerà fra poche ore, giovedì’ 11 novembre a Londra, con la proiezione del primo episodio de I Doni della Morte, capitolo conclusivo della saga della scrittrice inglese.
E Radcliffe non è certo l’unico ad avere qualche comprensibile reazione al capitolo finale di una saga che lo ha visto crescere: anche Emma Watson si è lasciata andare e ha affermato: ”Alla fine di tutto ero in lacrime”.
Al party d’addio della troupe la Watson è stata la prima a crollare in lacrime, subito seguita da Radcliffe e quindi da Rupert Grint.
Ora questi attori sono attesi dalla prova più importante della loro ancor giovane carriera, ovvero dimenticare e staccarsi da Harry Potter per affrontare nuovi ruoli nel corso degli anni.
Quello che sembra già più avanti degli altri in questo è sicuramente Daniel Radcliffe: nella foto a corredo di questo articolo lo vedete impegnato in The Woman in Black, horror in costume diretto da James Watkins, di cui torneremo a parlarvi più avanti.
Non sembra quasi la stessa persona che ha interpretato il maghetto, vero?
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