Sean Penn in Alaska

Poche storie come quella di Christopher McCandless hanno, in tempi recenti, saputo raccogliere così tanta curiosità mista a tenerezza e compassione.
Nato nel 1968 e con alle spalle studi in storia e antropologia, questo ragazzo decise di abbandonare ogni possesso materiale e cercare di vivere di quel che riusciva a cacciare e ricavare dalla terra circostante.
Riuscì a condurre un’esistenza nomade per molti mesi, attraversando gli USA, ma incontrò il suo terribile destino quando cercò di affrontare l’Alaska. Accampato nei rottami di un autobus, cercò di sopravvivere al clima durissimo vivendo di radici, bacche e qualche animale cacciato nei paraggi ma alla fine morì a causa della scarsa alimentazione (molto probabilmente una radice che aveva mangiato conteneva sostanze che impedivano ulteriore assimilazione di glucosio…).

Inevitabile che prima o poi Hollywood cercasse di filmarne le gesta (esistono due documenti preziosi, il diario di McCandless e un libro scritto da Jon Krakauer), per fortuna il regista che ha scelto di occuparsi di Christopher è un uomo ormai noto per la profonda bellezza dei film che gira, sensibile sia al paesaggio naturale che a quello dell’anima, quanto di meglio si potesse pensare per una pellicola del genere.

Sean Penn ha presentato Into the wild (questo il titolo della pellicola) al Toronto Film Festival e il sito è già on-line, ricco di anticipazioni, trailer e immagini. Il film dovrebbe uscire anche in Italia entro breve, fanno parte del cast Emile Hirsch, Vince Vaughn, Kristen Stewart, William Hurt e Marcia Gay Harden.

Non resta che aspettare qualche mese prima di poter assistere anche noi alle gesta di un personaggio sicuramente ai limiti.