Biancaneve e il cacciatore… boh?
Di Dario ArpaioAl suo primo lungometraggio il regista Rupert Sanders lascia trasparire gli effetti della sua precedente esperienza maturata a suon di spot. Il suo Biancaneve e il cacciatore, più che una rivisitazione della fiaba originale, sembra un pot pourri di altri film già visti, di tanti corti assemblati alla bene e meglio, capaci di emanare solo un gradevole profumo, vagamente dark e in odor di stregoneria a buon mercato. La computergrafica fa miracoli tali da sostenere l’esile struttura fantasy data alle avventure della principessa in lotta contro la perfida regina cattiva.
La storia è quella di sempre, ruota intorno all’inganno della mela rossa, ci sono i nani e lo specchio, ma, se non ci fossero gli effetti speciali a mantenere vivo lo spettacolo, si assisterebbe solo a una specie di compendio di sequenze, di trailer, e di scene prese pari pari da altri film. Sembra di rivivere le atmosfere de La storia infinita, di Robin Hood (quello di Scott), de Il Signore degli anelli, addirittura di Star Wars, e chi più ne ha, ne metta.
Unica piacevolissima presenza è quella di Charlize Theron, nei panni della regina strega, che riesce a imprimere una valenza drammatica al suo personaggio, tale da suscitare più di una simpatia, e non solo per la sua strabiliante bellezza e presenza scenica. Dopo avere subito da bambina le violenze degli uomini, sceglie la via della vendetta contro il mondo e si lega alla magia nera per possederlo e distruggerlo. A lei si oppongono il fato e la predestinata Biancaneve, tutta amore e bontà. Peccato che la principessina Kristin Stewart abbia la capacità espressiva di un muro intonacato di bianco, così come ebbe a dire un famoso critico di un altro attore. Meno male che a dare un po’ di tono ci sono i nani impersonati da Bob Hoskins, Toby Jones, Ray Winstone, Sam Spruell.
Il film, tutto sommato, è un piacevole intrattenimento estivo. C’è solo da augurarsi che non si pensi a un sequel, sebbene ogni occasione sia ghiotta per ammirare sullo schermo la bravura e la bellezza di Charlize Theron.
Dario Arpaio
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Parole intelligenti e molto argomentate, quindi che dire? Però non son affatto d’accordo, il film a me è piaciuto parecchio e trovo che l’atmosfera fosse dark,intensa,in perfetto tema, e non una serie di spezzoni copiati da altri film. Mi è molto piaciuta la chiave drammatica della regina, trovo però anche Kristen Stewart molto brava ed espressiva, credo che come muove gli occhi lei non li muova nessuna, con solo qualche movimento di pupille riesce a far capir i sentimenti del suo personaggio, almeno a me trasmette questo…