Può Inception salvare certo modo di fare cinema?

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Ne abbiamo già parlato altre volte qui su solocine e se ne sente parlare un po’ ovunque in Rete: negli ultimi anni Hollywood ha giocato sempre più sul sicuro e ha preferito sfornare valanghe di sequel, remake e trasposizioni da opere di fumetti/libri di successo piuttosto che rischiare di affidarsi a idee originali.

Questo tipo di scelta sta cominciando a pagare sempre meno e molti produttori statunitensi sono preoccupati: gli USA stanno vivendo una stagione estiva assai altalenante dove a film di grande successo (i nuovi episodi di Iron Man o Twilight, per esempio) si affiancano molti flop previsti e imprevisti (Prince of Persia, A-Team, il nuovo Shrek) , flop che causano vere e proprie voragini nei loro bilanci.

Per fare i paragoni, è come se per la nostra già malata industria cinematografica il periodo fra dicembre e gennaio segnasse il fallimento di una buona parte dei cinepanettoni…

In questo quadro molto fosco un film come Inception di Christopher Nolan diventa molto importante perché rappresenta un modo di pensare e produrre cinema che rischia di scomparire. Inception è una idea originale, certo non priva di difetti ma originale, e lo studio ha voluto scommettere su questa idea, spendendo molti soldi, piuttosto che affidarsi a qualche terzo capitolo di qualche saga di successo o all’ennesima trasposizione di fumetto o videogioco famoso, per poter capitalizzare su una fetta di pubblico già sicura.

Se Inception non incasserà molto verrà messo un altro chiodo nella bara di un certo modo di fare film e ci saranno ancora meno persone disposte a scommettere i loro soldi su opere originali. Al contrario, se il film avrà un buon riscontro di pubblico potremmo sperare in operazioni simili con il passare del tempo e tutto questo potrebbe rappresentare un buon antidoto contro la malattia dei sequel.

L’invito, una volta che Inception uscirà da noi in sala, è di correre a supportare questa originalità. Al massimo poi discuterne anche con toni accesi, criticare ed evidenziarne i punti deboli, ma andare a vederlo per dare un segnale e far capire che non si può vivere di soli sequel e remake.

Andrete a vederlo in sala?

2 commenti su “Può Inception salvare certo modo di fare cinema?”
  1. marco ha detto:

    Non cantiamo vittoria troppo presto. Di recente, uno dei produttori più stimati del pianeta, ovvero Bruckheimer, uno che cmq lavora molto anche su idee originali, sta segnando il passo, e già si è rifugiato in un altro sequel dei pirati.
    Io non credo che il problema sia a livello sequel o storie originali, quanto nell’abilità di fare un buon marketing. Inoltre secondo me un marketing che negli ultimi tempi sta funzionando per le pellicole originali è quello che si concentra sull’autore più che su attori o franchise. I casi Avatar e Inception la dicono lunga, due idee originali che si sono concentrate sui nomi di Nolan e Cameron. Io presterei più attenzione a questo dato che non alla capacità di un franchise di generare incassi

  2. Alessio Valsecchi ha detto:

    Andrò a vederlo di sicuro.
    Ho sempre visto i film di Nolan al cinema, dal primo all’ultimo: un ottimo investimento di tempo e denaro ogni volta! 🙂


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