Infinitely Polar Bear: il migliore Mark Ruffalo di sempre?
Di Elvezio SciallisPrendete una regista al suo reale esordio, che scrive e dirige una sceneggiatura ben complicata, che stratifica almeno tre temi molto, molto importanti e rischia tantissimo…
Questo è successo con Infinitely Polar Bear, il film di Maya Forbes che ha ottenuto fino a questo punto ottima ricezione da parte della critica e che sembra essere una delle pellicole più intense fra quelle presenti al Sundance Film Festival.
Cameron è il padre di due bambine ma i suoi disturbi bipolari, sempre più forti e complessi, gli impediscono una vita “normale”, sia dal punto di vista lavorativo che per quanto concerne gli affetti.
Quando sua moglie deciderà di tornare a frequentare la scuola per poter trovare un lavoro migliore e far star bene l’intera famiglia, toccherà proprio a Cameron il doversi occupare di casa e figlie e non sarà certo una passeggiata.
Aggiungete a tutto ciò il fatto che i Cameron sono una coppia birazziale nella Boston di fine Anni Settanta e potrete capire quanta carne sul fuoco ci sia in Infinitely Polar Bear, fra discorsi di gender, di razza, di ruolo in famiglia, di povertà e di trattamento di determinati disturbi mentali.
C’erano così tanti rischi di sovrascrittura che è un miracolo che la Forbes sia riuscita a bilanciare il tutto e ad aiutarla è arrivato un Mark Ruffalo intenso come non mai nella parte di Cameron, in quella che molti stano già definendo come la sua prova migliore in assoluto.
A completare il cast troviamo Zoe Saldana nella parte della moglie di Cameron e Imogene Wolodarsky e Ashley Aufderheide nei panni delle due bambine.
Speriamo in una pronta distribuzione anche qui in Italia.
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