La Universal ha messo in cantiere un nuovo Scarface
Di Elvezio SciallisLa storia del cinema ha già avuto due ottime versioni di Scarface e ora, a sentire il tam tam della Rete, si prepara ad averne una terza e nessuno nella casa di produzione coinvolta, la Universal, vuol sentire la parola “remake”.
Il primo Scarface, girato nel 1932 da Howard Hawks che si è liberamente ispirato alle gesta di Al Capone è un piccolo gioiello del genere gangster, anche grazie alle straordinarie interpretazioni offerte da attori del calibro di Boris Karloff, Paul Muni e George Raft e il secondo, beh, credo che chiunque conosca la versione del 1983 scritta da Oliver Stone e diretta da Brian De Palma che trasforma il classico degli Anni Trenta in una sorta di remake moderno.
Vi sono infatti i giusti cambi di location e tematiche: si passa in Florida e non si commercia più in alcol bensì in droga, con l’aggiunta del sotto-testo dell’immigrazione cubana. Grandi attori anche in questo caso, ovviamente Al Pacino su tutti e alcune scene passate ormai alla storia e citate in continuazione.
E ora Marc Shmuger e Martin Bregman, produttori alla Universal, stanno incontrando vari sceneggiatori per decidere a chi affidare una versione contemporanea di quella che in fondo, se ci pensate, è la semplice narrazione dell’ascesa e caduta di un boss del crimine.
Visti i tempi cosa possiamo aspettarci? Qualcosa riguardante un piccolo malvivente di colore che pian piano prende il potere? Colonna sonora hip-hop? Oppure si punterà sul Messico, visto l’alto tasso di criminalità del Paese e la vicinanza con gli USA?
E, più che altro, se non si tratta di un remake e vogliono scrivere una storia diversa, perché intitolarlo Scarface?
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