L’assassinio di Jesse James…

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jesse jamesNel 1882, a poco più di 35 anni, Jesse James, uno dei più ricercati delinquenti del lontano ovest, viene ucciso a tradimento da un componente della sua temuta banda di rapinatori, tale Bob Ford vendutosi alla legge. Questa è la trama de L’Assassinio di Jesse James ad opera del vigliacco Robert Ford per la regia di Andrew Dominik.

Brad Pitt offre una grande prova esprimendo il meglio di sé nei lunghi primi piani mostrando dietro le cicatrici del trucco tutto il disagio, l’angoscia di chi ha vissuto sempre nella violenza senza legge. Il crimine non paga è stato uno dei leit-motiv più seguiti da Hollywood negli anni ’40 lasciandoci delle indimenticabili prove di attore con alcune tra le più straordinarie interpretazioni di personaggi negativi ad opera di Edward G. Robinson, Humprey Bogart, Sterling Hayden, fino ad Al Pacino, Robert De Niro. Tutti sembravano volerci raccontare come vive chi fugge nel crimine, braccato anche dalla propria coscienza, dai fantasmi delle vittime disseminate nel tempo. Ma Jesse James diventa un’icona grazie anche alle fotografie del cadavere che vennero vendute in tutti gli Stati dopo la sua uccisione. Quei primi rozzi passi di una comunicazione di massa mostravano il cadavere di un sudista che non si era mai sentito domo e che con la violenza sua e dei suoi scagnozzi riscattava nel sangue di pochi innocenti la sconfitta amara del Sud dopo la guerra di secessione. Rubava per donare ai poveri, cantavano gli stornellatori country. La sua fama cresceva ancor più dopo la morte che non la stessa paura quando accompagnava il suo nome in vita. Ma non tralasciamo di riflettere sul fatto che quest’uomo era soltanto un rapinatore che ha ucciso e ancora ucciso come nel suo tempo era dato di fare agli sfaccendati che vivevano oltre il confine di territori non controllati da altro che dalle pistole. Questo ci viene raccontato dalle storie del vecchio west che hanno incantato intere generazioni e che suscitano ancor oggi un po’ di inconscia ammirazione per una vita apparentemente senza regole, libera dagli obblighi del quotidiano.

Il film è un po’ lento a tratti per accompagnarci nella progressiva nevrosi del fuorilegge, nella paura che logora la luce del giorno. Ma che fine fa quel vigliacco di Bob Ford, l’assassino? Il film di Dominik, tratto da un omonimo romanzetto di un certo Ron Hansen, ci racconta come il sedicente giustiziere altri non era se non un povero illuso, confuso e offuscato dalla personalità del suo famoso capobanda. Il poveretto dalla gloria della cronaca precipiterà progressivamente in un limbo polveroso e senza ritorno.

Bravi tutti gli interpreti del film a cominciare da Brad Pitt, a Casey Affleck, al grande Sam Shepard. Tutti loro ci riportano ancora una volta alla memoria quel momento di transizione che vedeva terminare la grande epopea del west libero e selvaggio, cancellato prima dall’avvento del treno (chi non ricorda le struggenti sequenze di C’era una volta il West di Sergio Leone…), e definitivamente poi da un progresso che ancor oggi obbliga a vivere un decalogo del successo secondo il quale chi non ha danaro nulla conta. Ma la favola del Far West fatta di pochi dollari e tanto onore è dura a morire e lusinga ancora una volta la fantasia di quella infanzia cresciuta sulle pagine di Tex Willer il giustiziere.

Dario Arpaio

2 commenti su “L’assassinio di Jesse James…”
  1. Guendalina Borgia ha detto:

    Mi sembra di capire che a parte la storia narrata, che fa sempre colpo, questo film sia stato girato secondo tutte le regole dettate dal classico western e, quindi, che si aspetta ad andare a vederlo?

  2. Elvezio Sciallis ha detto:

    purtroppo non ha avuto ottima distribuzione ed è stato schiacciato fra tutti i vari cinepanettoni, conto di andare a vederlo in questi giorni…


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