Caro Indiana Jones

Carissimo Dr Jones,

sono veramente felice di avere potuto nuovamente assistere a una mirabolante avventura delle Sue. Non posso nascondere che mi aveva abituato a situazioni forse più rischiose e complesse, più ricche di suspence… ma, a pensarci bene, era giusto non perdere questa nuova sfida e lanciarsi ancora una volta nell’ignoto contro l’ennesimo nemico della libera Conoscenza. Ben rammento di quella volta contro i nazisti che bruciavano i libri! Ma farsi fare l’autografo da Hitler… dr Jones! Che buffa situazione! Purtroppo il Suo augusto padre non è più con noi, così come l’impareggiabile dr Markus… Ma, in qualche modo, l’ossequio alle loro magnifiche vite non poteva mancare in questa ultima vicenda e non nego che un pochetto mi ha fatto commuovere. Certo è che gli anni passano, ma il Suo sguardo, mi permetta dr Jones, è quello di sempre, magnetico, ironico, irresistibile. Anche un po’ da canaglia e tombeur de femmes, non guasta! Ma il mio ringraziamento più devoto va al ritorno dell’Avventura, quella autentica che ha un gusto oggi perduto o mistificato. Per non tacere di quel Suo slancio così unico verso la libertà di pensiero che supera ogni pastoia politica, burocratica, accademica. Quanti sogni ha liberato in me lo schiocco della Sua frusta! Non c’è stato serpente (mi scusi se pronuncio questa parola a Lei così sgradita…) o coccodrillo, o laccio di seta a fermare le Sue missioni. Né hanno potuto ostacolarLa temibili guerrieri armati di cerbottana o mercanti di tesori, nemmeno questa piccola ucraina con la quale ha dovuto scontrarsi per il dominio sul segreto del Teschio di Cristallo. Ma dr Jones, quante botte ha preso! E mai un pentimento nel Suo sguardo, mai una sconfitta della fantasia, sempre avanti nel sogno a occhi aperti sopra una cartina colorata di quella bella enciclopedia che era Imago Mundi… Ora che si è finalmente sposato, La prego dr Jones, non ci lasci soli! Suo figlio Mutt è certo in gamba, ma è Lei l’unico impareggiabile Junior… Arrivederci!

Dario Arpaio