Lutto nel cinema: morto il regista Sidney Pollack
Di Daniele GrattieriGli ultimi due post di SoloCine non possono certo dirsi allegri, viste le notizie che gettano amarezza e sconvolgimento nel mondo del cinema. Nel week end la morte prematura di Robert Knox, attore diciottenne nel cast del’ultima saga di Harry Potter, mentre oggi la notizia dell’addio di un grande regista (e non solo!) del cinema.
A causa di un tumore allo stomaco, diagnosticato 10 mesi fa, è morto nella sua casa di Los Angeles Sydney Pollack. Nato nel 1934 Pollack era un regista, attore e produttore statunitense affermato. Nel 1985 aveva vinto ben sette Oscar con il film “La mia Africa”, con Meryl Streep e Robert Redford ma la sua carriera è stata costellata di consensi e prodotti amati dal pubblico e dalla critica: “Tootsie” con Dustin Hoffman, “Come eravamo” con Robert Redford e Barbra Streisand fino al thriller “The interpreter” con Nicole Kidman. Pollack è stato poi produttore di due successi come “Presunto innocente” e “Il Talento di Mr. Ripley” fino a vestire i panni dell’attore in una grande pellicola come “Eyes Wide Shut” di Kubrick.
Inutile dire in questi casi che, se arriva la morte per il soggetto, continua l’eternità delle sue opere che, invece, rimangono e rimarranno per sempre.
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Cara Matilde grazie per il tuo post. Pollack è stato certo un grande regista. Personalmente l’ho molto amato e vorrei ricordare il 1970, l’anno in cui il suo film ‘Non Si Uccidono Così Anche i Cavalli’ ricevette ben 9 nominations all’Oscar. Venne superato solo dal grande Schlesinger che vinse con ‘Midnight Cowboy’la statuetta come miglior film. La pellicola di Pollack ottenne solo l’Oscar per Gig Young come miglior attore non protagonista. Nulla per una splendida Jane Fonda. Il film narra le tragiche vicende legate alla maratone di ballo in voga negli anni ’30 dove i disperati della Grande Depressione si contendevano un tozzo di pane ballando per settimane fino allo sfinimento psichicho e fisico. Grande Pollack, veramente un grande regista.
Uno dei miei preferiti, testimone della transizione dal vecchio modo di fare cinema pre free-cinema a quello che poi sarebbe diventato il regno di Spielberg, Lucas e soci. Fra l’altro anche come attore non era certo da buttare via…