Anna bell’Anne Hathaway
Di Dario ArpaioChiariamo subito che non sono incline al gossip. Su Anne Hathaway se ne son dette tante per il suo rapporto controverso con un guappetto italiano che ha segnato la giovane attrice più di quanto sia lecito immaginare, stando alle dichiarazioni dei vari addetti al pettegolezzo. Preferisco solo Anne nei panni di attrice di cinema e basta. Nata a Brooklyn nell’82, di particina in particina arriva al successo clamoroso con Il Diavolo Veste Prada dove si confronta con niente meno che Meryl Streep. Senza perderci nulla, anzi imponendo quel suo essere dolce, testarda, dispettosa, triste, allegra, offrendo un repertorio di espressioni e stati d’animo, di ritratti, che poche tra le sue coetanee hanno nel proprio bagaglio. Anne ritorna sugli schermi in un ruolo ancora più complesso, che ha richiesto una grande maturità d’artista. Jonathan Demme infatti le ha affidato – senza nemmeno il provino – il ruolo di Kym, una giovane ex-tossica, alle prese con la sua famiglia e la girandola di affetti e sorrisi che si accalcano intorno al matrimonio della sorella Rachel-Rosemarie DeWitt. Staraordinaria, Anne tiene in piedi la commedia di Demme con grande personalità. Rachel Sta per Sposarsi è un buon film che odora un po’ di Cassavetes, un po’ di Altman. E’ sceneggiato da Jenny, figlia del grande Lumet regista. Un interno di famiglia spezzato con tanto di culmine in un gran finale. Ma ripeto, gran parte della buona riuscita del film va a lei, alla piccola Anne, ora nelle mani del gran maestro di fantàsia, Tim Burton, che l’ha voluta per il suo Alice Nel Paese delle Meraviglie. Non sarà la protagonista, ma certo lascerà la sua impronta, forte e dolce secondo copione.
Dario Arpaio
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