All the Boys Love Mandy Lane

Ci sono voluti ben sette anni, dal 2006 al 2013, perché All the Boys Love Mandy Lane trovasse il giusto canale distributivo, al punto che il suo produttore, intervistato al riguardo, scherzò sul fatto che al tempo aveva rotto uno specchio e finalmente aveva scontato tutti gli anni di sfortuna.

Sebbene abbia generato nel tempo un hype forse esagerato rispetto ai suoi meriti, ci troviamo di fronte a uno slasher ben sopra la media, che merita visione da parte di tutti gli appassionati.
Prima nelle mani dei Weinstein, poi comprato da Senator e infine arrivato a Radius, il settore digitale della stessa The Weinstein Company, All the Boys Love Mandy Lane è stato diretto da Jonathan Levine (lo stesso che è ben più noto per Warm Bodies) e ha come protagonista principale il volto molto famoso di Amber Heard.

Insomma, per coloro i quali hanno sentito parlare di questo titolo, ma non lo hanno nel frattempo visto (disponibili in vari supporti su Amazon), eccovi una sinossi:

Mandy Lane è la reginetta della scuola, senza far molto per esserlo. Respinge parecchi corteggiatori e non si presta ai soliti giochi di alleanze fra cheerleaders. È una ragazza splendida e seria e tutti la desiderano, dal quarterback in crisi testosteronica all’indie-nerd di turno. Persino le “avversarie” le vogliono bene e ne ammirano il successo.

E i ragazzi per farsi notare spesso compiono qualche bravata di troppo, come è successo a un suo coetaneo che, ubriaco, si è tuffato nella piscina dal tetto di casa, morendo. Passato qualche mese, gli studenti riescono a superare il ricordo e alcuni di loro organizzano un week end di droga, sesso e alcool in un ranch texano. Mandy accetta di andarci e molti di loro si preparano per cercare di vincerne le resistenze e uscirci.

Ma il ranch diventerà teatro di una terribile caccia da parte di un misterioso killer, intenzionato a sterminare tutti i presenti, lasciando come ciliegina sulla torta proprio Mandy.