Amore Cucina e Curry: la comprensione tra culture diverse nasce anche dietro i fornelli
Di nicolettaL’abbinamento cucina-cinema di rado delude. Fin dai tempi di Audrey Hepburn in Sabrina che in un corso di cucina a Parigi apriva le uova con una sola mano, passando per la sensualità latina di Come l’acqua per il cioccolato giù giù fino alla felicità trovata da Julia Roberts in Mangia prega ama. Sarà perché sul grande schermo la sinestesia ha buon gioco, sarà perché di mangiar bene non ci si stanca mai? Difficile dirlo.
L’ultima pellicola significativa in questo senso è Amore, cucina e curry, diretto da Lasse Hallström su sceneggiatura di Steven Knight, che costituisce un adattamento del romanzo Madame Mallory e il piccolo chef indiano, opera di grande successo di Richard C. Morais. Prodotto nientepopodimeno che da due giganti come Steven Spielberg e Oprah Winfrey, ha per protagonisti il premio Oscar Helen Mirren, affiancata da Om Puri, Manish Dayal e Charlotte Le Bon.
La trama è riassumibile in questo modo: I Kadam sono una famiglia indiana di Mumbai che emigra in Europa per cercare una vita migliore. Si stabiliscono nell’incantevole paesino di Saint-Antonin-Noble-Val, nella Francia meridionale e aprono Maison Mumbai, un ristorante di cucina indiana che vede all’opera il giovane Hassan come valente e nostalgico chef. Il successo è notevole e arriva a fare concorrenza al prestigioso Le Saule Pleureur, proprietà dell’austera e stellata chef Madame Mallory. Il conflitto gastronomico e culturale è inevitabile, ma ci sarà una dolce figura che riuscirà a stabilire un’amicizia tra i due gruppi e anche a indurre gli chef mixare con maestria due culture tanto diverse tra loro, con buona pace e felicità di tutti.
Il curry, forse la più conosciuta e riuscita tra le miscele di spezie, diventa così metafora di “innalzamento della qualità di vita” grazie alla varietà. Gli appassionati come noi di cucina indiana sanno bene come tutto quello che con questa salsa viene insaporito offre sapori leggermente diversi tra loro a ogni boccone, quindi sempre molto sorprendenti (rimandiamo alla nostra ricetta base per il curry su un altro blog del nostro network). E la piccantezza non tocca soltanto il palato, ma tutto l’essere: non può far altro che inebriare e mettere allegria.
Per tornare alla storia, essa è sapientemente costruita con “ingredienti” che fanno di questo film un arricchimento culturale, emotivo e un ampliamento dei propri orizzonti culinari e non solo. Vi lasciamo con piacere alla visione del trailer ufficiale.
Commenta o partecipa alla discussione