Angeli, Demoni e Mickey Mouse
Di Dario ArpaioAlla proiezione del pomeriggio della domenica del primo weekend di uscita di Angeli & Demoni, la sala è colma fin nelle prime file. Il brusio del pubblico è, a tratti, incivile, insopportabile. Meno male che commenti e commentini vengono in parte sovrastati dal volume del sonoro; ma che fastidio quel cicaleccio, che maleducazione!
Sullo schermo scorrono le immagini di Angeli & Demoni di Ron Howard con Tom Hanks di nuovo nei panni del prof. Langdon, studioso di misteri irrisolti. A dirla tutta il film è brutto, raffazzonato, frutto di una sceneggiatura arzigogolata e improbabile. Dan Brown, l’autore del fortunato omonimo libro, figura anche come produttore esecutivo, così guadagna il giusto senza necessariamente sentirsi in dovere di obiettare su eventuali modifiche della trama originale (in verità più d’una).
Howard & Hanks sono di nuovo insieme dopo Il Codice Da Vinci per vivere un’altra avventura come Mimì e Cocò. Si tratterebbe di capire chi possa essere Capitan Cocò Ricò che completava il celeberrimo trio de Il Corriere dei Piccoli: forse Dan Brown? Angeli & Demoni sembra proprio un grosso grasso fumettone buono per le pagine di Topolino, con Qui, Quo e Qua ad aiutare il prof Mickey Mouse Langdon a svelare le trame degli Illuminati.
Un film relativamente ben fatto, tecnicamente parlando, co-prodotto dalla Sony, la quale notoriamente sta attraversando un periodo a dir poco critico; dalla Columbia e, soprattutto, dalla Imagine Entertainement che altri non è se non Ron Howard stesso. Lui, che ha saputo conquistarsi un ruolo primario, sempre più forte, nell’industria americana del cinema delle pellicole acchiappasoldi come, per esempio, Apollo 13, o prima ancora con Cocoon, offrendo ogni tanto titoli interessanti come Frost vs Nixon. Insomma una macchina ben oliata buona per far quattrini.
Anche questo Angeli & Demoni porterà gli attesi frutti, salvo rimanere un film mediocre. La pubblicità martellante sa mascherare ogni difetto e induce ad andare a vedere il film; difficile non rispondere a quel richiamo ossessivo che ci vuole tutti al volante di una 200 cv a correre per la strade sovraffollate di Roma. Ahooò! ma andò vai! La pubblicità è l’anima del cinema, più di quello per così dire ‘industriale’ che fa i soldi e intrattiene, diverte; un po’ meno di quello ‘artigianale’ che fa il cinema d’arte e, qualche volta, induce a riflessioni, a reazioni, ma questa è un’altra storia.
Angeli & Demoni si avvale di grandi effettoni, appiccicati uno sull’altro, in una narrazione affrettata, costretta a condensare il complicato tomo di Dan Brown in 140 minuti. Così assistiamo all’indagine di Langdon/Hanks che corre di simbolo in simbolo, come in una caccia al tesoro ideata dai boy-scout al campo estivo. Lo coadiuva una improbabile scienziata del CERN (Ayelet Zurer) che manipola un buco nero (?!) come fosse un candelotto di Piedigrotta. Ewan McGregor si veste in nero, ma non ha capito bene la differenza tra un camerlengo e un cavaliere jedi. Stellan Skarsgaard è l’integerrimo poliziotto svizzero in uno stereotipo più vicino ad Aldo Giovanni & Giacomo che alla figura del capo della gendarmeria vaticana. E poi i cardinali, beh… lasciamo perdere. Se volete andatelo a vedere, ma, per favore, silenzio in sala! Shhht!
Dario Arpaio
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ciao dario peccato dal trailer sembrava un film promettente..
Dal momento che risulta campione di incassi… a qualcuno sarà pur piaciuto. Oppure … è solo la potenza del mezzo pubblicitario ?? …