Aspettando Francesco Nuti

Di

Venerdì 5 novembre, ovvero domani, il Festival del Cinema di Roma tributerà un giusto, sacrosanto omaggio a uno dei migliori comici che il cinema italiano abbia mai avuto, ovvero Francesco Nuti e lo farà con un documentario che ripercorre tappe e tematiche di questo artista: Francesco Nuti… e vengo da lontano.

Regista, sceneggiatore, compositore di canzoni, attore, Francesco ha colpito e suggestionato, fatto ridere e anche un po’ commuovere fin dai suoi inizi con i Giancattivi e (dopo alcuni spettacoli televisivi) l’esordio cinematografico con Ad ovest di Paperino, piccolo gioiello da riscoprire.

Poi arrivò una discreta fama con alcuni film diretti da Maurizio Ponzi: Madonna che silenzio c’è stasera (1982), Io, Chiara e lo scuro (1983, David di Donatello e Nastro d’Argento) e Son contento (1983).

Di seguito passa alla regia e arriva il vero successo: Casablanca, Casablanca (1985), Tutta colpa del Paradiso (1985), Stregati (1986), Caruso Pascoski di padre polacco (1988), Willy Signori e vengo da lontano (1990), Donne con le gonne (1991).

E in mezzo Nuti riesce anche a infilare canzoni (una poi eseguita da Mina) e apparizioni al Festival di Sanremo. Donne, soldi, fama, Francesco era in cima al mondo durante quegli anni. Fino al maledetto OcchioPinocchio del 1994, film ambizioso, costato molto al produttore e che fallì miseramente sia dal punto di vista degli incassi che per quanto riguarda la critica.

E arrivò l’incontro con l’alcol, una dipendenza sempre più esagerata, il declino attraverso film minori e il mondo dello spettacolo velocissimo a dimenticarlo e scartarlo.
Fino a quel tragico incidente, la caduta dalle scale di casa il 2 settembre del 2006, il coma e, nel corso degli anni, una lunghissima e faticosa riabilitazione.

E ora la promessa, nel tempo, di tornare. Di tornare a scrivere, a comporre e magari persino a girare qualche film rimasto nel cassetto.
Qualche stralcio dell’intervista apparsa sulle pagine elettroniche del Corriere della Sera e pubblicata integralmente da Chi:

La prima domanda è la più importante. «Come sta?» «Bene». La seconda è la più dolce: «Lo sente l’affetto che la gente nutre ancora nei suoi confronti?» «Sì. Mi arrivano tanti messaggi». La terza è direttamente rivolta ai suoi numerosissimi fan: «Cosa vorrebbe dire loro?», «Aspettatemi, perché tornerò. Penso di avere ancora tanto da dare, anzi, posso dare ancora tutto». Poi arriva la domanda amara: «E’ vero che in questi anni si è sentito dimenticato dal mondo dello spettacolo?» «Si». «Chi l’ha lasciato solo?», chiede la giornalista. E Francesco: «Un po’ tutti. Sono stato sepolto dal silenzio. Quest’ambiente. purtroppo, è così…» . E poi il successo, quello che paradossalmente, ha stroncato l’attore-regista. Dice di non averlo ancora capito cos’è il successo: «Non ho mai vissuto per il successo. Sono un artista. Amo comunicare con il pubblico, emozionare. Il resto non conta. Certi meccanismi, poi, io non li ho saputi gestire…»

E, ugualmente interessante, eccovi il link all’intervista che il fratello di Nuti ha rilasciato al Corriere Fiorentino.
E voi, avete qualche ricordo o impressioni particolari legati ai film di questo artista? Quale il vostro titolo preferito?

2 commenti su “Aspettando Francesco Nuti”
  1. ANDREA ha detto:

    Tutta Colpa Del Paradiso!!! che film!!! mi fa piangere e ridere ogni volta!!!

  2. Elvezio Sciallis ha detto:

    Sì, esatto Andrea. Piangere e ridere insieme, credo sia un effetto che pochissimi riescono a ottenere…


Commenta o partecipa alla discussione
Nome (obbligatorio)

E-mail (non verrà pubblicata) (obbligatoria)

Sito Web (opzionale)

Copyright © Teknosurf.it, 2007-2024, P.IVA 01264890052
SoloCine.net – Guida e storia del cinema supplemento alla testata giornalistica Gratis.it, registrata presso il Tribunale di Milano n. 191 del 24/04/2009