Coen + Coen = Burn After Reading

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burn-after-reading.jpgBurn After Reading e ancora Coen fortissimamente Coen! Perfetti nella loro caustica dissacrante ironia, abilissimi nel celare a tratti la maniacale disperazione per l’intelligenza perduta degli Stati Uniti che sembrano aver raggiunto un primato nell’idiozia autolesionista. Non disperdono energie i due fratelli Coen, toccano e corrodono tutto ciò che ha contribuito a divenire mito per l’americano medio di oggi, che non vuole più stare con l’uomo della frontiera, libero e audace. Ethan e Joel costruiscono i loro personaggi e li distruggono con rasoiate di sorrisi. Brad Pitt supera se stesso nel misurarsi con il ruolo del palestrato beota, George Clooney ride di sé nel mostrarsi ossessionato dal sesso, John Malkovich urla ciò che resta della CIA dopo decenni di disastri che la conducono verso una sorta di implosione, smarrita com’è nel delirio di potere; Frances Mc Dormand, nella realtà moglie di Joel, rappresenta quell’irrefrenabile desiderio di tette grosse e sode, parte ormai della lista della spesa della massaia middle class; Tilda Swinton è perfetta nella rappresentazione della situazione sanitaria americana che cuce e scuce cinismo pur di far quattrini sui pazienti, segregati nel ruolo di un optional legato stretto al pingue conto in banca dei camici bianchi. E così via a demolire ogni mattone, sempre ridendo di ciò che vediamo. Attenzione però, potrebbe divenire uno specchio di noi italiani di qui a poco… E tutti tutti tradiscono tutti, inesorabilemente, irresistibilmente in una spirale senza ritorno.
Malkovich in vestaglia quasi richiama in negativo l’evoluzione darwiniana di quella magnifica, perfetta icona dell’ozio e dell’individualismo sfrenato che è stato, è e sarà il leggendario Lebowski. L’uno, ahimè, ha in mano un’accetta, l’altro, più saggiamente usa una palla da bowling tra un bicchiere di white Russian e l’altro. Il povero Malkovich invece beve tutto e in modo smodato, senza classe. Si nutre di rabbia, ha perso se stesso, non riesce a infischiarsene, è la vittima predestinata e pagherà per tutti. E gli altri? Sono solo numeri, numeretti buoni per qualche parentesi tonda, aperta e subito chiusa in una ennesima risata acida, ma fragorosa. Tutti bravissimi e irrefrenabili gli interpreti, nessuno più dell’altro, perfetti per i fratelli Coen. Vien voglia di rivedere Clooney in Fratello Dove Sei?, film trascurato ma quasi un prologo perfetto di Burn After Reading.

Dario Arpaio


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