E’ arrivato Max Payne
Di Dario Arpaio“La Valchiria doveva essere una vergine alata pronta a portarti nel paradiso dei guerrieri, ma si era rivelata una corsa di sola andata per l’inferno. Il diavolo lavorava nel campo della droga. Lo sapevo per certo. Lo avevo incontrato e adesso ero pronto ad ucciderlo…” Questa citazione da Max Payne, promette bene per gli appassionati del genere, ma tutto sommato, il film rimane un po’ al di sotto delle aspettative. D’altra parte non ci si può attendere di più da un personaggio nato come protagonista di un videogioco, seppure seguitissimo (uscirà a breve il terzo episodio) prodotto dalla Rockstar, per intenderci quella stessa di Grand Theft, altro successo acclamato dagli amanti della playstation e affini. E’ uno sparatutto ambientato a New York, che nel film, grazie alla fotografia dura e cruda di Jonathan Sela, è una delle cose migliori da seguire, con le sue strade tese tra i grattacieli grigi dalle poche luci opache, sotto la neve, ad aumentare l’inquietante contrasto di notte. A Manhattan scorre il sangue e Max Payne, detective al quale sono state barbaramente uccise moglie e figlia, non resta che seguirne la scia per arrivare a compiere la sua vendetta. La regia di John Moore è semplice, non lascia molto spazio alla fantasia, traduce le immagini direttamente dalla console senza troppi funambolismi. Ne risulta un action movie con pochi fronzoli, un po’ noioso, con un protagonista, Mark Wahlberg capace di due espressioni soltanto: con la pistola Beretta o con il fucile a pompa… Trascinante, accattivante è invece la colonna sonora di Marco Beltrami.
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ciao dario avevo mezza intenzione di vederlo questo film e sicuramente dopo la tua rencensione non lo farò più :)…