Granchi giganti contro pescioni in Empires of the Deep 3D

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olga-kurylenko_Empires-of-the-Deep_posterLa storia produttiva di Empires of the Deep 3D sembra essere un perfetto manuale di come non mettere in piedi un progetto filmico.
Tutto inizia in Cina, che ormai ha fondi a sufficienza per trasformarsi in un vero e proprio colosso mondiale della cinematografia: Jon Jiang, multimilionario nel campo degli immobili vuole improvvisarsi produttore e finanziare il suo primo film.

Scrive lui stesso la sceneggiatura e qui ovviamente nascono già i primi problemi: lo script non funziona, bisogna chiamare diversi professionisti statunitensi per cercare di dar senso al tutto ma con scarso successo.
Con in mano un copione disastroso bisogna ora trovare un regista che accetti di girare il pasticcio e sembra di averlo trovato in Pitof, il responsabile del pessimo Catwoman, ma il francese scappa prima di cominciare a girare e comincia così una giostra di film maker fino all’ultimo, Michael French, che finisce con il nome sul poster ma non è certo il solo responsabile.

Il risultato finale? Potete già intuirlo dando uno sguardo al trailer a fondo post: 130 milioni di dollari spesi per avere un prodotto che si discosta poco da una produzione televisiva, storia confusa e priva di spessore, effetti speciali ben sotto la media, trama inesistente a colpi di inspiegabili guerre marine, dialoghi da scuola elementare e costumi di dubbio gusto.

In mezzo a questo carrozzone di inettitudine è finita coinvolta anche Olga Kurylenko, che dovrebbe essere la regina delle sirene o dei tritoni o di non si sa bene cosa.
Eppure, nonostante la qualità mediocre del tutto, Empires of the Deep 3D potrebbe tranquillamente recuperare tutti i soldi spesi e incassare anche qualcosa in più, visto che il pubblico sembra avere una continua fame per prodotti di questo tipo…


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