Hollywood è a corto di originalità
Di Elvezio SciallisChe anche il cinema risenta della crisi economica mondiale non è certo un mistero e alcuni dati degli ultimi tempi non ammettono più di tante interpretazioni: un buon esempio possono essere gli incassi annuali (dati statunitensi) calati del 3,8% rispetto al periodo precedente e l’affluenza in sala, diminuita addirittura del 4,7% in confronto a dodici mesi fa.
Ma a fronte di questi dati, piuttosto preoccupanti ma comunque freddi, si può affiancare un altro tipo di analisi, portata avanti dal sito Shortoftheweek e che guarda, attraverso le decadi, ad altro tipo di considerazioni.
I curatori del sito hanno preso le prime posizioni per incasso nel 1981, 1991, 2001 e 2011, suddividendo i titoli in tre categorie diverse, ovvero opere con sceneggiature originali, film con sceneggiature tratte da altri media (romanzi, fumetti, videogame e altro) e sequel.
I risultati sono insieme piuttosto disarmanti ma anche comprensibili: mentre, come potete vedere ingrandendo l’immagine, nel 1981 ben 7 film su 10 erano opere originali nel 2011 non abbiamo nemmeno una sceneggiatura originale, con 2 adattamenti e ben 8 sequel.
Il dato è ovviamente sconfortante, ci mancherebbe, ed è lecito allarmarsi e gridare alla morte della fantasia, ma è anche facilmente comprensibile e in qualche modo, nel futuro, rimediabile.
Durante le crisi economiche le case produttrici hanno meno soldi e possono permettersi meno sbagli, mentre quando si poteva e c’era abbondanza, era abitudine diffusa produrre anche film molto particolari, in perdita, coprendoli con gli incassi dei blockbuster.
Ecco quindi che in questo momento le major si ritrovano a dover puntare il tutto per tutto su “cavalli sicuri”: se e quando la morsa della crisi si allenterà e torneranno a circolare più soldi è probabile che ci sarà nuovamente anche un certo grado di originalità fra le colline hollywoodiane…
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