Il Nemico Pubblico N°1, L’Istinto di Morte
Di Dario ArpaioIl Nemico Pubblico N°1, parte prima: L’Istinto di Morte.
Jacques Mesrine è il Nemico Pubblico N°1, anche detto il Robin Hood francese, o anche l’Uomo dai Mille Volti. Di fatto un delinquente senza scrupoli assai famoso negli anni ‘60-’70. Nel 1977, durante una delle tante permanenze in carcere, ha scritto la sua autobiografia ‘L’instinct de mort’, dalla quale è stato tratto il film. In Francia ancora oggi è un’icona per gli sbandati delle banlieue e in ogni caso ha lasciato una traccia forte nella storia gialla del suo Paese con le sue imprese, con le sue evasioni rocambolesche, con i 39 cadaveri che si è lasciato dietro, stante alle sue stesse dichiarazioni, e non ultimo, con le tante donne cadutegli ai piedi. A leggerlo così parrebbe quasi un personaggio romantico, d’altri tempi. Sicuramente è un uomo che ha vissuto una vita dalle tinte forti, senza compromessi. La sua storia ci viene proposta sullo schermo da Vincent Cassel, premiato come miglior attore per questa sua interpretazione con il César, l’Oscar francese. Intrigante la regia di Jean-Francois Richet. Ottimo il montaggio, sapiente la fotografia… insomma è un gran bel film per gli appassionati del genere noir! Alcune sequenze, tra cui quelle iniziali, sono particolarmente ben riuscite, adrenaliniche. Molto del merito va a Vincent Cassel, al suo volto accattivante, alla sua mascolinità capace di far sospirare le femmine, di farle danzare a piedi nudi, come canta il nostro Paolo Conte. E’ davvero grande questa nuova prova d’attore offerta da Cassel che arriva dopo quella de La Promessa dell’Assassino al fianco di Viggo Mortensen, perfetti entrambi al punto che, sembra ormai certo, David Cronemberg li voglia di nuovo insieme per un sequel che non deluderà le attese. Il film sul Nemico Pubblico ha inizio con la fine del bandito che cade vittima di un agguato e prosegue poi con quello che fu il principio di una vita violenta iniziata durante la Guerra d’Algeria. Mai guerra fu così anticipatrice dei giorni d’oggi, combattuta tra attentati, ritorsioni, torture e tante vittime innocenti. Una guerra senza eroismi, densa di sanguinose rappresaglie, da una parte e dall’altra. Da ricordare su quel periodo storico lo splendido La Battaglia di Algeri del nostro Gillo Pontecorvo. Certo i servizi segreti francesi non ebbero mano leggera con gli algerini che lottavano per la libertà del loro Paese. Ma quelli erano terroristi, non si può chiamarli partigiani! Chissà perché? Tornando al film, Il Nemico Pubblico N°1, Jacques Mesrine, muove i suoi primi passi proprio nella violenza di quella guerra e, come tutti i reduci, si troverà poi alle prese con il difficile reinserimento nella vita normale. Dopo aver ucciso e visto trucidare, come si può, d’un tratto, riuscire a svegliarsi al mattino e andare in ufficio o in fabbrica, come se niente fosse successo! Qualcosa delle terribili esperienze, in un senso o nell’altro, rimane in tutti i reduci, segna profondamente, cancella ogni pietà. All’impiego trovatogli dal padre, Mesrine preferisce la Pigalle del Moulin Rouge. Siamo negli anni ’60, e, tra un eccesso e l’altro, si ritrova coinvolto fino al collo con la malavita. Nel film sono da ricordare i dialoghi con un grande Gérard Depardieu nel ruolo di un boss legato all’OAS, che fu un’organizzazione clandestina legata alla destra e ramificata un po’ ovunque. Mesrine è molto legato ai suoi compagni dal senso dell’onore che lui vive nel cameratismo più genuino e forte. Non esita a scegliere loro lasciando andar via la prima moglie spagnola dalla quale ha avuto già tre figli. Di rapina in rapina si ritrova poi in Canada ed è proprio nel Quebec che inizia la leggenda Mesrine, tra evasioni clamorose e uccisioni e ancora e ancora. Fin che è tagliato per sempre il cordone con il passato, non si può più tornare indietro e allora mai più catturati, o fuori o morte. Il film è di ottima fattura, avvince, ci rende complici dell’uomo pur arrivando a detestarne gli eccessi. Vedremo fra un mese esatto la seconda e ultima parte che avrà sottotitolo L’Ora della Fuga, l’ora della verità dalla quale non si può fuggire.
Dario Arpaio
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Buon film anche se troppo sbilanciato sul personaggio di Mesrine.
NEMICO PUBBLICO N.1 – L’ISTINTO DI MORTE