Ken il Guerriero
Di Dario ArpaioAgli inizi degli anni ’80 appare per la prima volta il personaggio di Kenshiro, il paladino della millenaria Divina Scuola di Hokuto contrapposta all’antagonista scuola di Nanto. In un paesaggio post-atomico si combattono il Bene e il Male per il dominio di ciò che rimane della Terra e dei suoi abitanti superstiti. Tetsuo Hara e, successivamente, Sho Fumimura furono gli ideatori del personaggio di questo manga divenuto poi un famoso cartone televisivo nonché gioco playstation.
Ken il Guerriero ritorna ora in veste di lungometraggio in una pellicola che riporta la sua vicenda dagli albori. Insieme con i suoi due fratelli, il gigantesco Raoul e il mistico Toki, il nostro eroe è chiamato allo scontro finale con il terribile malvagio imperatore Sauzer. La vicenda vede presenti anche tutti gli altri famosi personaggi del manga prodotto inizialmente dalla Toei Animation, per intenderci, quella stessa de l’Uomo Tigre, Ufo Robot, Candy Candy e il più recente Dragon Ball. Sullo schermo a fianco di Ken, rivediamo Shu della Scuola di Nanto, la principessa Reina e suo fratello al servizio di Raoul, nonché il piccolo Bart il più fedele amico di Ken. Insomma tutti i nomi cari a quei ragazzi degli anni ’80 che seguirono i 245 capitoli della vicenda di Kenshiro.
Già nel passato sono state tentate trasposizioni cinematografiche ma con scarso risultato sia qualitativo, sia commerciale. Questa volta la computer grafica e una attenta regia affidata a Takahiro Imamura, rimasto fedele all’originale disegno, con una maggiore cura per la psicologia dei personaggi, che si muovono in una continua tensione tra il bene e il male, nell’esercizio di arti marziali soffuse di un vago misticismo, offrono con la produzione della TMS Entertainement un gradevole approccio a questa saga, già molto cara ai tanti suoi fan, anche a coloro che nulla sanno di Ken e delle sette stelle della Divina Scuola di Hokuto.
Dario Arpaio
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