Kevin Spacey contro i pirati somali
Di Dario ArpaioL’8 aprile scorso un gruppo di quattro pirati somali attaccavano la nave portacontainer Maersk Alabama mentre era in navigazione nell’Oceano Indiano. Il comandante Richard Phillips (nella foto a lato), si offriva ostaggio per salvare i venti uomini del suo equipaggio per poi lanciarsi a sua volta in una fuga disperata nel tentativo di raggiungere a nuoto il cacciatorpediniere Bainbridge accorso in appoggio della nave sequestrata.
I pirati riacciuffavano il comandante Phillips e la vicenda si concludeva cinque giorni dopo con l’attacco dei Navy Seals che uccidevano i pirati salvando il prigioniero. La Columbia Pictures ha prontamente acquistato i diritti della vicenda del cpt Phillips e, con Kevin Spacey tra i co-produttori, ne farà un film. Anche Scott Rudin, già vincitore dell’Oscar con il film Non è un paese per vecchi, entrerà nella produzione.
Tutti amiamo le storie degli eroi e Hollywood sa ben trasformarle in spettacolo e in profitto. Chissà chi entrerà nel cast del film e, soprattutto, chi sarà chiamato a interpretare il ruolo del presidente Obama che ha seguito tutta la vicenda minuto per minuto, autorizzando poi l’attacco degli incursori della Marina. Abbiamo davvero un gran bisogno di eroi in questo pazzo mondo e Phillips ha dimostrato di esserlo in tutto e per tutto, anche dopo il salvataggio, esprimendo tutta la sua gratitudine e ammirazione per i Navy Seals che con la loro grande professionalità hanno saputo garantire il buon esito della vicenda.
I pirati somali avranno vita sempre più dura e ben presto non se ne sentirà più parlare. Sono dei disperati che scelgono di bruciare la loro esistenza in una breve parentesi di fama, ma, generalmente, sono solo dei pescatori che non riescono più a vivere del loro mare depredato dai grandi pescherecci d’altura che arrivano dai Paesi ricchi.
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