LA MGM sull’orlo della bancarotta: che ne sarà di 007 e Hobbit?
Di Elvezio SciallisCome se non fossero bastate le recenti notizie del forte rischio di chiusura degli studi Dimension dei due fratelli Weinstein, ecco che ora un’altra casa di distribuzione, ben più famosa, rischia di sparire improvvisamente dai radar di Hollywood.
La Metro Goldwyn Meyer, la casa che ha per logo il leone che rugge e che ci regala sogni di celluloide dal lontano 1924 è ora in gravissime difficoltà finanziarie e i suoi vertici hanno richiesto come misura di sicurezza per emergere da questo brutto momento, una serie di fondi d’emergenza di ben 170 milioni di dollari.
Vi è, da parte dell’MGM, immediato bisogno di una ventina di milioni nell’immediato per i dovuti pagamenti e per mantenere attivi i progetti in conclusione e di altri 150 milioni circa per mettere in cantiere e dar forma ai progetti più importanti, come per esempio l’attesissimo Hobbit di Peter Jackson/Guillermo del Toro.
Senza quei soldi e senza gli incassi derivanti dai prossimi titoli forti (Hobbit, appunto, e anche il prossimo 007) lo studio farà bancarotta e cesserà semplicemente di esistere. Non vi è una singola persona cui addossare colpe specifiche di gestione, si tratta, più semplicemente, in parte degli effetti della crisi mondiale e in parte del fatto che ultimamente la MGM non ha brillato più di tanto in campo produttivo i suoi titoli più importanti sono stati tutti prodotti insieme ad altre case con conseguente divisione dei profitti.
La MGM ha poche possibilità di sopravvivenza nei prossimi mesi, alcune delle quali dipenderanno anche dagli esiti al botteghino dei suoi prossimi titoli medio forti: film come The Three Stooges, Cabin in the Woods, Hot Tub Time Machine e Red Dawn, pur garantendo incassi medio-buoni, non sembrano certo essere i futuri blockbuster in grado di salvare le penne, pardon, il pelo al leone della MGM!
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