Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet, la storia del bimbo che attraversa l’America

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lo_straordinario_viaggio_di_t_s_spivetTorna alla ribalta nei cinema Jean-Pierre Jeunet con la sua poetica eccentrica e visionaria che avevamo imparato a conoscere in Delicatessen e Il favoloso mondo di Amélie. Qui lo scenario è diverso: il film si intitola Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet ed è la trasposizione del romanzo tradotto in italiano col titolo Le mappe dei miei sogni di Reif Larsen. Gli occhi stupiti che guardano il mondo in questo film sono quelli di un ragazzino di dieci anni un po’ introverso. Si chiama T.S. Spivet, dove T sta per Tecumseh e S per Sparrow come il pirata Jack. Il ragazzo appartiene a una famiglia del Montana molto sui generis: il padre è un cow-boy attempato, la madre una naturalista fissata con i coleotteri, la sorella ha velleità artistiche e attoriali. Nella psiche del bambino aleggia un oscuro incubo familiare, che però fomenta la sua straordinaria capacità di inventare cose. Una sua invenzione vince un prestigioso premio, ma la giuria non sa che si tratta di un ragazzo e T.S. viene invitato alla cerimonia di premiazione a Washington, così scatta la prevedibile molla del viaggio attraverso l’America. Che sarà pieno di incontri bizzarri, di pericoli e rischi evitati per un pelo, di splendidi paesaggi naturali e urbani. Sarà anche un itinerario di crescita personale e di liberazione dal peso dei fantasmi interiori. Le atmosfere e le inquadrature opulente ricordano un po’ il mood di Tim Burton e sono un vero piacere per gli occhi. Eccezionale l’interpretazione del piccolo Kyle Catlett, un vero prodigio di baby attore in un film di grande forza narrativa e visiva – non soltanto per ragazzi.


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