Magic in the Moonlight di Woody Allen al 32° Torino Film festival
Di Dario ArpaioIl 32° Torino Film Festival propone anche l’ultimo film di Allen inserito nella polposa rassegna Festa Mobile, ricca di titoli inediti in Italia. Woody Allen sembra essere ancora in vacanza… Dopo Roma, Barcellona, Parigi torna in Francia per deliziarsi assaporando i colori caldi della Costa Azzurra. La sua ineffabile creatività ci regala Magic in the Moonlight ambientato tra Cap d’Antibes e Juan-les-Pins negli anni ’20 regalandoci un’altra deliziosa commedia romantica dopo lo splendido sognante ultimo spettacolo di Midnight in Paris.
Colin Firth è l’illusionista prestidigitatore che si propone di smascherare la sedicente medium Emma Stone, impegnandosi in quella che per lui è una imprescindibile missione di vita. Lui è colto, arrogantemente british, molto sicuro della sua razionalità. Non crede in niente altro che non sia meccanicamente spiegabile. Woody Allen attraverso di lui sciorina la sua consueta riflessione ironicamente negativa nei confronti della vita e nella impossibilità di essere felici pur nel disperato bisogno di amore. Tra Freud e Nietzsche è pronto a negare l’esistenza dell’aldilà piantando ben saldamente i piedi per terra nella certezza che ogni gioia è fugace. Altrettanto gli è innegabilmente necessaria la ricerca del sogno per sostenere il peso della vita. Così il personaggio interpretato magistralmente da Colin Firth, non appena sente vacillare le sue certezze, si ritrova gioiosamente fanciullo esaltandosi davanti alla giovane e bella americana Emma Stone, che gli appare capace di leggere il suo pensiero, e soprattuto di tracciare la sua infelicità mascherata di sicumera. Ma…
Magic in the Moonlight rientra in quel genere di commedia romantica che solo Woody Allen è in grado di scrivere. I dialoghi sono ricchi, intensi. I fermi macchina e i movimenti di scena sono ineccepibili esaltando i ruoli dei vari personaggi come pochi altri registi sanno fare. Il film forse gioca un pochetto sul mestiere e non è all’altezza delle magiche atmosfere di Midnight in Paris. Ma come resistergli…
Colin Firth è semplicemente elegantemente superlativo. Emma Stone, fotografata magistralmente da Darius Khondji, illumina la scena ad ogni sua apparizione. La Costa Azzurra fa il resto e la magia continua.
A titolo di curiosità gli abiti di scena sono tutti originali degli anni ’20. L’osservatorio astronomico dove si rifugiano i due protagonisti è a Nizza, sul Mont Gros. Costruito nel 1887 e tuttora funzionante è stato progettato da monsieur Eiffel.
Dario Arpaio
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