Magnifico Johnny Depp, il Nemico Pubblico
Di Dario ArpaioUna delle sequenze più affascinanti de Il nemico pubblico di Michael Mann è quella che alterna il volto di John Dillinger, alias Johnny Depp, con quello di Clark Gable, in primo piano sullo schermo del cinema Biograph dove si proietta il film Manhattan Melodrama. Gli occhi di Depp ammiccano alle battute di Gable. Nel suo sguardo c’è una certezza: anche lui, come il Blackie di quel film, non accetterà alcun compromesso. Sa che non c’è futuro, non c’è salvezza per chi sceglie il tutto subito, a ogni costo; non c’è via di scampo fuori dall’ordine. Ma lui sceglie ugualmente la libertà del lupo, quella effimera e crudele, ma superba.
L’antagonista di Dillinger, Mervin Purvis, magnifico Christian Bale nel ruolo dell’agente FBI, non lascia scampo al più famoso rapinatore di banche degli anni ‘30. L’ordine del vivere civile deve essere uno solo, non c’è scampo per l’anarchica ribellione di chi insegue un individualismo senza compromessi. Per uscire dalla durissima depressione, occorrono quell’ordine e quella legalità. Renderanno famoso J.E.Hoover con il suo Bureau implacabile con la malavita di Chicago.
Mann scolpisce un Dillinger asciutto, quasi ieratico, attraverso l’interpretazione di Johnny Depp, che lascia un’impronta indimenticabile in questo ruolo. Michael Mann torna all’eccellenza narrativa di Heat, la grande sfida tra De Niro e Pacino dalla quale peraltro nessuno esce vero vincitore . Ma il Dillinger di Depp è diversamente spietato rispetto al McCauley di De Niro. E’ più asciutto, corre sulla ‘sua’ strada, quasi come un eroe romantico pronto a vendicare la gente comune dalla rapacità delle banche, rapinandole implacabilmente. Vive secondo un suo codice, proprio come De Niro in Heat.
Ben diverso dal cupo Vincent Hanna di Al Pacino è l’agente Purvis secondo Christian Bale. Altrettanto implacabile, sfrutta i mass media, come vuole il suo capo Hoover, isola con ogni mezzo il suo nemico fino a lasciarlo del tutto solo e farlo cadere vittima di un tradimento. Non è come Al Pacino in Heat, non pare avere alcuna simpatia per il suo nemico, è solo un maledetto problema da risolvere, un compito da assolvere e per farlo si avvale di agenti texani, dei veri duri, quasi dei bounty killer, i quali alla fine riveleranno anche una forma di rispetto per il nemico abbattuto. Loro vengono da quel Sud, duro, aspro, sanno cosa è la lotta. Gli agenti di Chicago sono tanto più ingenui quanto burocrati al punto da rendere quasi facile la vita dei gangster degli anni ’30, molto più feroci di loro stessi.
Il nemico pubblico di Michael Mann è un film encomiabile, di alto livello estetico. La ricostruzione scenografica di Nathan Crowley è perfetta, esaltata dalla fotografia di Dante Spinotti nei chiaroscuri drammaticamente sovraesposti in un componimento pittorico esemplare. E poi è tutto Depp, Johnny Depp in una interpretazione perfetta, senza sbavature, senza eccessi, pulita oltre ogni limite.
Dario Arpaio
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Veramente un bellissimo film, anche se un po’ romantizzato e Dillinger sembra quasi simpatico e non lo spietato gangster che era nella realtà. Un bellissimo Depp, grande Bale e una bravissima Marion Cotillard specialmente verso la fine del film!