Man of Tai Chi: Keanu Reeves e le arti marziali senza cavi
Di Elvezio SciallisIl titolo del post è quanto mi auguro che possa accadere in Man of Tai Chi, l’esordio alla regia di Keanu Reeves che qui a solocine stiamo seguendo da ormai due anni e di cui finalmente possiamo vedere un trailer internazionale, che però non è in grado di fugare tutti i timori.
Sono fin troppe le pellicole, specie in Occidente ma non solo, che risolvono molte scene di combattimento marziale in due modalità: uso massiccio di cavi e altri trucchi di questo tipo oppure montaggio super-frammentato.
Si tratta di due accorgimenti che da un lato tolgono ogni realismo alla scena e dall’altro ci privano del piacere di gustare coreografie e abilità dei vari sportivi, appiattendo il tutto verso un unico modello estetico.
Quando Keanu Reeves aveva cominciato a girare Man of Tai Chi aveva affermato più volte che i combattimenti avrebbero avuto un minutaggio notevole e non avrebbe fatto ricorso agli espedienti più classici appresi anche nel corso della trilogia di The Matrix e alcuni filmati mi avevano fatto ben sperare.
Questo trailer non permette però di capire in pieno se le promesse siano poi state mantenute o meno: si tratta di ottime immagini, combattimenti che sembrano più feroci della media, ma l’avvicendarsi delle varie scene e il montaggio frenetico (non si sa se del solo trailer o di tutto il film) non permettono di capire più di tanto la qualità dei combattimenti.
Rimangono comunque alcuni grandi nomi a fugare parte dei dubbi: Tiger Hu Chen (Kung Fu Hero) nel ruolo del protagonista che, spinto da Reeves, si addentra nel mondo dei combattimenti, Iko Uwais (già visto in The Raid) e Yuen Wo-Ping a curare le coreografie dei combattimenti.
Eccovi il trailer.
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