Milk di Gus Van Sant

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milkpenn.jpgHo un amico di nome Enzo. Ci si vede di rado ora che i nostri figli non giocano più a calcio insieme. A Natale ho ricevuto un sms da Enzo con questa citazione:”Se uno sogna da solo è solo un sogno. Se molti sognano insieme… è l’inizio di una nuova realtà!”. Ha poca importanza l’autore. E’ la speranza che racchiude in sé ad averne. Una speranza che si fa promessa. Forse Harvey Milk, il primo omosessuale eletto a una carica pubblica in USA, non ha mai letto questa frase. Lui però l’ha fatta vivere con la sua testimonianza di vita, con la sua stessa morte nel 1978.
Oggi su La Stampa ho letto il resoconto dei tafferugli tra polizia e dimostranti in Islanda. In un paese dal PIL alto rispetto alla media europea, all’improvviso, è arrivata la crisi economica e la middle class pretende a gran voce che governo e banche pongano rimedio  immediato alla ricchezza in pericolo. A scendere in piazza e a scontrarsi con le forze dell’ordine non sono più gli ultimi, quelli di Pelizza da Volpedo. In Islanda, e non solo, si lotta per mantenere uno status già di per sé assai elevato rispetto alla più parte degli uomini di questo mondo. Negli anni 60-70 erano le minoranze a reclamare diritti di libertà. Neri, pacifisti, donne, studenti certi di voler cambiare il mondo e anche gli omosessuali combattevano la loro lotta. Harvey Milk è un diverso che ha voluto uscire dall’ombra nella quale i gay erano costretti fino a creare un vero movimento per la lotta dei Diritti Civili, fino a essere eletto consigliere comunale a San Francisco, fino a cancellare gli effetti della caccia alle streghe condotta contro i gay e rappresentata dalla Proposizione 6 che ne chiedeva l’allontanamento dai posti di lavoro. Fino a essere ucciso. Gus Van Sant è il regista di Milk, biopic che ha ottenuto 8 nomination all’Oscar. Tutti meritatissimi a partire da quello per il Miglior Attore andato a Sean Penn e alla intensa interpretazione che ha dato al suo personaggio, fino a renderlo presente in maniera straordinaria anche nell’aspetto fisico. Nella foto a lato il vero Milk  al confronto con Penn. Che dire poi della sceneggiatura firmata da Dustin Lance Black, non il solito biopic sull’eroe capace di esaltarne la figura, emozionando lo spettatore , ma nello stesso tempo determinata ad andare oltre, a penetrare nell’intimo senza tralasciarne l’erotismo. Solo Gus Van Sant poteva riuscirci senza strafare ripetendosi ai suoi livelli di eccellente regista e offrendoci momenti di autentica poesia. Non stanca mai. Dopo Elephant (2003), dopo Paranoid Park (2007) si ritroverà fra un mese al Kodak Theatre dell’Oscar con la soddisfazione di aver dato il suo contributo al grido di libertà, di amore, di tolleranza lanciato da Harvey Milk. Mi ripeterò esaltando ancora una volta il merito di Sean Penn che ha avuto pure grandi partners in James Franco, Josh Brolin e nel giovane Emile Hirsch.
”Se uno sogna da solo è solo un sogno. Se molti sognano insieme… è l’inizio di una nuova realtà!”.
Dario Arpaio

3 commenti su “Milk di Gus Van Sant”
  1. giuseppe ha detto:

    ciao dario bella recensione….penn sembra davvero il vero milk…questo film farà una scorpacciata di oscar…

  2. paola ha detto:

    Non ho ancora visto il film, ma mi riprometto di andare al più presto.
    Mi piace la tua recensione…traspaiono le forti emozioni che il film ha saputo suscitarti…”Se uno sogna da solo è solo un sogno. Se molti sognano insieme… è l’inizio di una nuova realtà!”.
    …per associazione di idee mi viene in mente il ’68…sognavamo di cambiare un mondo che ci stava troppo stretto, lottavamo con l’entusiasmo e la caparbietà della nostra adolescenza, chiedevamo libertà e valori diversi…sognavamo insieme e ci sentivamo uniti…
    …non penso che nulla sia cambiato.

    ciao paola

  3. Dario Arpaio ha detto:

    Il sogno non è rifugiarsi in un altrove mai praticato ma è combattere con un’arma più potente della spada. Quanti esempi nella Storia. Non era forse un sogno a muovere il giovane Alessandro Magno ? e, più vicino a noi, Mandela ? …Obama ?
    E’ partendo dal sogno che possiamo muovere i primi passi per liberarci e allora non ci sarà più burocrate o politicante corrotto che possa sostenere l’impeto della fantasia al potere !! Stò un po’ fantasticando… ma se tutti i giovani si muovessero … stà a loro il cambiamento !! certo è che se si lasciano accalappiare subdolamente dai falsi miti, (di Lucignolo ce ne sono tanti… troppi!!) se si limitano ad accettare solo i media della comunicazione che ci rende schiavi dei voleri di qualche magnate oppure se… …
    Sai che ti dico, impariamo da Harvey Milk ! cerchiamo di ‘sentirlo’, nella sua sofferenza, nel suo isolamento, nella sua voglia di lottare e nell’urlo che ha lasciato una eco che è giunta fino a noi , oggi …
    Ciao!
    Dario


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