In Ordine di Sparizione… in mezzo a cumuli di neve e tante risate
Di Dario ArpaioIn Ordine di Sparizione è un film decisamente nordico, frutto di una brillante coproduzione norvegese, svedese e danese. E’ ambientato in una fredda monocolore e nevosa Norvegia, magnificamente fotografata da Philip Ogaard, e porta la firma del regista Hans Peter Molland. Lo ricordiamo per Beautiful Country del 2004 con Nick Nolte e Tim Roth, presentato, anch’esso come In Ordine di Sparizione, alla berlinale, dove entrambi i titoli hanno riscosso un più che meritato successo. Se il primo si fondava su di un soggetto drammatico, il nuovo film è una piacevolissima e divertente commedia black, quasi thriller, in odor di Tarantino, con qualche richiamo allo stile dei Cohen, anche in virtù di vaghe similitudini nell’impostazione e nei contenuti di certi dialoghi, assimilabili nella forma a quelli tipici dei registi americani. In Ordine di Sparizione rimane comunque un’opera originalissima del regista norvegese, divertente a tutto tondo, sebbene di morti ammazzati ce ne siano a bizzeffe. Il bravo attore svedese Stellan Skarsgard, che figura anche tra i produttori del film, interpreta il ruolo protagonista di un padre incredulo di fronte alla morte per overdose del figlio che si incaponisce nella ricerca della verità, dando il via a una vendetta senza fine. Lui di mestiere guida giganteschi spazzaneve, ed è un buonuomo di nome Dickman, il che tradotto dall’americano… beh, meglio non scriverlo in fascia protetta…
L’uomo, apparentemente sprovveduto, non cederà di un passo nel confronto serrato con due gang di spacciatori, una norvegese, l’altra serba. Le due bande, inizialmente ignare della tenacia di questo padre vendicatore, dovranno vedersela tra di loro e, soprattutto, con la sua devastante quanto ingenua determinazione fino al pirotecnico inevitabile finale. Il film scorre fluido e denso di colpi di scena, non lesinando qualche ironica considerazione del regista su certi atteggiamenti razzisti dei suoi connazionali, oppure divertendosi a tratteggiare rapporti omosessuali tra gangsters e, magari, rozze annotazioni serbe sullo stile di vita locale. Una delle più riuscite sequenze mostra proprio i mafiosi serbi divertirsi sui campi da sci, euforici come bambini. Tutta da gustare la colorita e brillante interpretazione del grande Bruno Ganz nei panni del padrino serbo.
Se è inconfutabile ed evidente che il cinema europeo sia ormai orientato sempre più verso la commedia, va applaudita la prova di Molland e del suo Kraftidioten (chissà come si traduce davvero…), titolo originale più che rappresentativo di questa serie di efferati omicidi In Ordine di Sparizione.
Dario Arpaio
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