Pandorum
Di Dario ArpaioPandorum per la regia di Christian Alvart è arrivato nelle nostre sale ai primi di agosto, quando i più fortunati tra noi erano impegnati a organizzare viaggi e vacanze. Forse il film è passato un po’ in sordina, sebbene il soggetto sia abbastanza stimolante, ma direi che i meriti, alla fin fine, siano pochi. Se risultano discreti montaggio e fotografia, il merito maggiore va agli effetti speciali, opera del grande Stan Winston. Proprio lui che è il padre di Edward-mani-forbice, che si è visto assegnare l’Oscar per il film Aliens – Scontro finale e nel 1992, un doppio Oscar (effetti speciali e trucco) per Terminator 2, e un altro per i suoi grandi dinosauri di Jurassic Park del 1994.
Dal regista Alvart ci si può aspettare di più e speriamo in meglio con la prossima uscita dell’horror Case 39 con Renée Zellweger nei panni di un’assistente sociale alle prese con i misteri terrificanti legati a una bambina, nel film la bravissima Jodelle Ferland, molto ammirata in Tideland di Terry Gilliam.
Pandorum racconta di una nave da carico con a bordo alcune migliaia di coloni destinati a popolare un nuovo pianeta dopo la distruzione (sigh) della nostra amata Terra. La nave è alla deriva nello spazio profondo dopo che un morbo, detto appunto Pandorum, colpisce l’equipaggio risvegliando incubi e paure ancestrali e allucinazioni che li conducono a sabotare la missione. Angoscia e terrore si impossessano dei membri delle varie squadre di astronauti al loro risveglio da lungo sonno nelle cabine criogeniche e ne hanno motivo anche perché molti dei coloni sono stati trasformati in mostruosi esseri a causa di un virus. Riusciranno i sopravvissuti a vedere l’alba sul nuovo pianeta?…
Chi risulta davvero mediocre tra i protagonisti è Dennis Quaid, nei panni di un tenente dell’equipaggio. Sembra proprio svogliato, distratto, in un ruolo che avrebbe richiesto ben altra densità interpretativa. Eccellente è invece Ben Foster, nei panni dell’astronauta che lotterà fino alla fine contro tutto e tutti, dando al suo ruolo veridicità e spessore. Lo ricordiamo a fianco di Russell Crowe nel Treno per Yuma dove interpretava il suo cattivissimo vice.
Ripeto: il soggetto è accattivante, a tratti ci riporta alle atmosfere da incubo del primo Alien. Insomma questo Pandorum non è male anche se non verrà ricordato come un capolavoro del genere.
Dario Arpaio
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