Peter Berg da Battleship a Father’s Day
Di Elvezio SciallisPeter Berg è un regista dalla carriera assai altalenante, in grado di alternare lavori molto interessanti quali Cose molto cattive a pellicole ben più deboli e inconsistenti quali Battleship, ma è di sicuro un film maker da ammirare per la sua continua voglia di affrontare temi e generi diversi.
Ecco quindi che dopo gli invasori alieni e le battaglie su larga scala di Battleship, Peter Berg vuole passare a un dramma famigliare tratto da un libro di Buzz Bissinger, Father’s Day.
Bissinger ha già collaborato con Berg nel passato per Friday Night Lights e questa volta torna con una storia molto intensa sul suo rapporto con il figlio.
Gerry e Zach, i gemelli di Bissinger, sono nati con soli tre minuti di differenza ma li separa un mondo: Gerry è brillante e diventerà presto un insegnante, Zach invece è affetto dalla cosiddetta sindrome del savant, una condizione di forte ritardo mentale che non gli permetterà mai una vita normale e autonoma.
Questa condizione di deficit è però mista ad alcuni doni mentali sorprendenti quali una memoria da guinness dei primati e una fortissima onestà che gli impedisce di dire anche la più piccola bugia.
Arrivato al ventiquattresimo compleanno del figlio, Buzz Bissinger deciderà di compiere insieme a Zach un lungo viaggio in macchina attraverso i luoghi in cui hanno vissuto o che hanno visitato, viaggio che sarà una fonte incredibile di stimolo per la memoria del figlio e anche occasione di profonda riflessione per il padre.
Siamo insomma dalle parti di Rain Man ma con una dose maggiore di coinvolgimento affettivo: vedremo, complice anche la scelta dei due attori, come Peter Berg saprà rendere la vicenda.
Commenta o partecipa alla discussione