Ponyo sulla scogliera

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ponyo-sulla-scogliera.jpgHayao Miyazaki ci dona il suo nuovo sogno, Ponyo sulla scogliera. Un film d’animazione di quelli che solo il maestro di Tokyo è capace di regalare a un pubblico adulto e bambino nello stesso tempo. Ai piccoli che sanno diventare grandi e ai grandi che non dovrebbero mai cessare il loro stupore nei confronti della vita e della fantasia liberata. La storia è semplice, una pesciolina rossa si innamora di un bambino di cinque anni e decide che vuole essere come lui per stargli vicino. Come la sirenetta di Andersen, una storia d’amore alla quale si frapporranno ostacoli e magie cattive che si scioglieranno poi d’incanto, come la spuma dell’onda. Così tutto nel film, che è davvero incantevole. Miyazaki ha già vinto un Orso a Berlino e un Oscar a Hollywood con La Città Incantata (2001). A Venezia ha ricevuto un Leone alla carriera nel 2005, dopo avervi partecipato l’anno prima con Il Castello Errante di Howl. Tanto Oro per la tavolozza di Hayao che rappresenta uno dei pochissimi casi di autori di cinema d’animazione in grado di raggiungere intensamente il grande pubblico, strapotere disneyano a parte. In Ponyo ritroviamo i temi cari al regista: l’acqua nella sua forza vitale primigenia, il tema dell’amore materno, la magia di Madre Natura che può trasformarsi a un tempo in strumento di bene o di male, se cade nelle mani sbagliate dell’Uomo presuntuoso. Il negativo, però, si può risolvere, e sempre con quella tenacia particolare che solo i bambini sanno dimostrare nelle difficoltà. Tutto sempre interpretato attraverso colori d’acquerello, per arrivare fino agli scontri tra i rossi e i blu, tra i gialli e i neri feroci, capaci di danzare una policromia drammatica come solo Miyazaki sa orchestrare. Rivedrò Ponyo, ancora una volta, così come ho rivisto Il Castello Errante di Howl e La Città Incantata per lasciarmi trascinare nella poesia di quelle cromie animate. Non è male sentirsi piccoli e anche starci a proprio agio in quel vestito che Miyazake sa cucire bene addosso a chi lo vuol portare.

Dario Arpaio

“Se vuoi costruire una barca, non radunare uomini per tagliare legna, dividere i compiti e impartire ordini, ma insegna loro la nostalgia per il mare vasto e infinito.” Antoine de Saint-Exupéry

 

 

 

 

2 commenti su “Ponyo sulla scogliera”
  1. giuseppe ha detto:

    ciao dario questo film d’animazione lo vedrò sicuramente anche perchè miyazaki è un mio mito.ancora oggi apprezzo la serie animata di sharlock holmes e trovo la città incantata un vero capolavoro.

  2. paola ha detto:

    Di solito io non guardo i film di animazione, eppure penso che questo valga proprio la pena di essere visto.
    Del resto anche Saint-Exupéry diceva che solo un occhio “bambino” sa vedere, al di là di un semplice segno, la passione e l’essenza che l’ha creato.
    E’ importante ogni tanto ritornare a guardare con gli occhi dei piccoli, per cogliere di nuovo lo stupore nei confronti della vita, la fantasia e l’entusiasmo che avevamo dimenticato. Del resto che cosa, più delle fiabe, sa spiegare e raccontare le grande forze che muovono da sempre il mondo e gli uomini?
    Un grazie a Hayao Miyazaki e a te, Dario, che ce l’hai ricordato.
    paola


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