Sam Shaw e i suoi Rebels
Di Dario ArpaioUna visita al Museo del Cinema di Torino non dovrebbe mancare per gli amanti del cinema. Senza dimenticare che il nostro è il secondo museo più importante d’Europa dedicato alla Settima arte ed è, oltre tutto, inserito all’interno della Mole Antonelliana, la quale, con i suoi 167 metri di altezza, è ancora la costruzione in muratura più alta del mondo.
All’interno della Mole l’ascensore panoramico, in meno di un minuto, vi porta in cima, dalla balconata si ammira un’impareggiabile vista della città a 360°. Bella vista intorno, fuori e dentro il Museo, dove si può curiosare tra reperti della storia del cinema unici, circondati da manifesti di film originali, da rari oggetti di scena, da costumi, seguendo un percorso impareggiabile capace di svelare, uno dopo l’altro, i misteri del fare cinema.
Il Museo periodicamente propone anche mostre monografiche di indubbio interesse. Dal 17 giugno e fino al 19 settembre è la volta di Sam Shaw, fotografo di scena della 20th Century Fox negli anni ‘50, il quale durante la sua carriera ha firmato istantanee di grande interesse. A lui si deve anche la famosa immagine di Marilyn Monroe con la gonna maliziosamente svolazzante sopra la grata al momento del passaggio della metro, che ha fatto il giro del mondo per presentare il film Quando la moglie è in vacanza di Billy Wilder.
Sam Shaw ha fotografato pressocché tutti i divi del cinema degli anni ’50 e ’60, ma sempre con un tocco personale, discreto, esaltando l’umanità nascosta di chi, per mestiere, deve apparire spesso per ciò che, in fondo, non è.
Rebels è il titolo della mostra dedicata agli scatti di Shaw a Marlon Brando e Anthony Quinn, ripresi sul set di due film in particolare.
I due volti della vendetta, western del 1961, dove Brando protagonista si cimentò per la prima e unica volta anche nella regia, e Zorba il Greco del 1965, dove Quinn, sotto la direzione di Michael Cacoyannis, ha offerto una delle sue più belle e indimenticabili interpretazioni. I due attori vengono accostati per il loro essere in qualche misura ribelli, nella loro prorompente carica umana densa di personalità, a volte scontrosa, ma sempre avvolgente, dilagante in un divismo unico, raro e difficilmente riscontrabile in egual misura in altri personaggi del cinema. Pur assai lontani uno dall’altro, molti sono gli aspetti che, indirettamente, accomunano Brando e Quinn. Le umili origini, la passione per le donne, il gran numero di figli (ben 13 per Quinn), il ritiro in un’isola lontana, ma soprattutto quella carica umana e drammatica che hanno saputo trasmettere con i personaggi da loro interpretati, capaci di appropriarsene, trasformandoli inequivocabilmente in loro stessi, in Brando e in Quinn. Shaw li scopre nella loro vitalità, con i suoi scatti improvvisati sul set, durante le riprese o nelle pause della lavorazione. Da quelle foto rubate emana il fascino nascosto del divo, che raramente una macchina fotografica ha saputo rendere tale in egual misura.
Dario Arpaio
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Ciao Dario, trovo interessante il post che hai scritto e il blog in generale.
sk
grazie ! allora ci vediamo al Museo del Cinema ??
si potrebbe organizzare una visita comune di tutti gli Amici di Solocine !!
Dario