I Sentieri dell’Odio: un modo diverso e meraviglioso di guardare all’animazione
Di Elvezio SciallisBombardati come siamo da certo tipo di animazione, sicuramente di altissimo livello qualitativo ma sovente appiattita su una singola estetica o poco più, condivisa con poche variazioni, tendiamo forse a dimenticare l’enorme libertà creativa, il potenziale anarchico insito in questo mezzo.
A ricordarci che, pur rimanendo con i piedi ben piantati in soluzioni classiche e già viste, si può tentare di innovare e proporre altri moduli narrativi, ecco che arriva (o meglio, scopriamo solo ora) il fantastico Paths of Hate di Damian Nenow, un artista polacco che opera nello studio Platige Shorts.
Stilisticamente influenzato dallo cel shading (viene in mente, saltando di media, Borderlands) e capace di citare decine di inquadrature e situazioni classiche facendole al contempo sembrare freschissime, Paths of Hate è la storia di un duello aereo che si trasforma, dopo qualche minuto, in uno scontro ben più epico, fantastico ed emozionale.
Grande uso della colonna sonora in accordo con quanto mostrato (anche se alcuni di voi potranno non gradire il finale nu metal, che però è comunque funzionale) e una palette cromatica scelta con grande attenzione aggiungono ulteriore valore a questi dieci minuti che per noi valgono più di parecchi progetti dal budget multimilionario.
Se e quando avrete il tempo per dedicarvi una breve pausa, settate la visione a schermo intero, alta qualità e godetevi le splendide svolte di questo scontro.
E quando avrete finito, provate a dare un’occhiata al sito di Platige Shorts per scoprire altri gioiellini come questo.
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