Tarantino… a prova di morte
Di Graziano MuscasA prova di morte, questo è il titolo dell’ultimo lavoro portato a Cannes da Tarantino, che non poteva mancare per i 60 anni della rassegna francese.
A prova di morte originariamente incorporato assieme a Planet Terror, del suo amico Robert Rodriguez nel progetto Grindhouse, è stato invece presentato singolarmente a Cannes, con grande rammarico dei patiti del genere pulp.
Ancora una volta Tarantino propone il modello dell’eroina al femminile, come era stato per Uma Thurman in Kill Bill, il tutto colorato a tinte forti da amputazioni, sangue e pallottole, e accompagnato da una colonna sonora che ricorda (come spesso avviene nei suoi film) i nostri maestri Morricone e Cipriani.
Assistendo ai film di quello che è considerato a ragione il re del pulp, si ha la sensazione che il regista sia il primo spettatore divertito di se stesso, strizzando continuamente l’occhio agli horror splatter, ai fumetti e al filone dei B movies.
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